lunedì 26 luglio 2010

Farmaci omeopatici, il riconoscimento è vicino


24/07/2010 - Carissimi lettori, già in occasioni precedenti ho approfittato di questo spazio per parlare di quanto la Medicina non Convenzionale e soprattutto l'omeopatia siano oggetto di attacchi preconcetti da parte di alcuni settori del mondo accademico e di quanto il nostro Paese fosse, diciamo così, non perfettamente in linea con alcune norme della Comunità Europea.
In questa occasione voglio invece aggiornarvi su come il vento stia cambiando sia dal punto di vista scientifico, che normativo e le polemiche che hanno caratterizzato questi ultimi mesi, siano acqua passata.

Lo scorso mese di maggio a Milano, presso l'aula magna dell'Università Statale, si è svolta l'annuale edizione del Congresso di Omeopatia, Omotossicologia e Discipline integrate.
All'evento, organizzato da A.I.O.T. (Associazione Medica Italiana di Omeopatia, Omotossicologia e Discipline Integrate) hanno partecipato oltre 450 medici e relatori di fama internazionale. Il consesso si è svolto su due giornate ed ha decisamente apportato un contributo evidente a quanto la medicina omeopatica può fare in ambito clinico.

Oltre alla sede «Istituzionale» che già di per sé, viste le chiusure e le perplessità di alcuni esponenti del mondo accademico verso questo tipo di disciplina, si può intendere come «apertura» verso la scienza omeopatica, la reale prospettiva di un contatto o, comunque di una mutata interpretazione dei valori che esprime la medicina delle piccole dosi (low dose), è stata la presenza quale relatore, del premio Nobel per la Medicina Prof. Luc Montaigner.
Le ricerche del Prof. Montaigner stabiliscono un innegabile punto di contatto tra quanto la medicina delle piccole dosi ha verificato anche in recenti studi pubblicati su riviste indicizzate ed autorevoli e la clinica convenzionale. Certamente un dato che lascia ben sperare gli studiosi, i fisici ed i medici che da anni sostengono, supportati da numerose prove, l'efficacia di dosaggi infinitesimali nella cura di importanti patologie e che soprattutto apre nuovi orizzonti nella considerazione delle discipline non convenzionali anche a livello accademico.

Solo fino a poco tempo fa, sarebbe stato impensabile ipotizzare la presenza di un premio Nobel ad un Congresso di Omeopatia o Medicina Complementare. Segno del cambiamento!
Il cambiamento si intravede anche dal fatto che le Istituzioni hanno intrapreso in modo serio la via che porta al pieno riconoscimento del «farmaco omeopatico».

In passato più volte, anche attraverso questo spazio, avevamo denunciato il ritardo nell'attuazione della Direttiva Europea sui Farmaci che il nostro Paese aveva recepito nel 2006 e la cui mancata attuazione da parte degli organi preposti non pochi problemi ha posto al settore produttivo, ai medici ed ai pazienti.

L'attuazione di questa norma, che ricordiamo ci veniva chiesta dal Parlamento Europeo, avrebbe consentito una regolamentazione definitiva del prodotto omeopatico, consentendo la registrazione di quei prodotti già presenti sul mercato e soprattutto di farmaci nuovi oltre ad una serie di disposizioni che riguardano la pubblicità e le indicazioni terapeutiche.
Oggi registriamo la soddisfazione del mondo dell'omeopatia che finalmente ha visto il Governo impegnarsi verso la definitiva soluzione dell'annoso problema.

Si è svolto proprio qualche settimana fa un incontro estremamente positivo tra i rappresentanti dell'industria omeopatica ed AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), in cui si sono gettate le basi per la costituzione di un tavolo di confronto che porti a soddisfare le esigenze della norma europea.
La questione in passato era stata, se non oggetto di scontro, certamente di acceso confronto tra le parti e vi sono stati momenti di tensione dovuta peraltro al ritardo che si registrava, ma oggi non possiamo fare a meno di guardare al futuro con ottimismo.

Per questo risultato si deve dare riconoscimento, non solo alla diplomazia ed al lavoro di tessitura che molti hanno svolto, oltre che alla capacità di ascolto delle forze politiche, ma soprattutto, e questa volta è innegabile, bisogna darne atto ai vertici del Ministero della Salute e di AIFA .

Quale migliore conclusione salutarvi invitandovi ad intervenire e lasciare i vostri commenti.
Posso immaginare che non tutti siano a conoscenza di quanto vi ho raccontato e per questo aspetto le vostre impressioni e le vostre domande.
Vi esorto caldamente a lasciare le vostre domande anche per la classe politica e vi assicuro che riceverete una risposta onesta intellettualmente e chiara.

Articolo di Giovanni Gorga Public Affair Manager tratto da lastampa.it

Notizia riportata da: Dr. Emiliano Giumetti, medico Esperto in Omeopatia e Agopuntura. Riceve a Macerata (MC) e Stella di Monsampolo (AP). Per informazioni: studiogiumetti@yahoo.it Per appuntamento: 347.3790936

lunedì 12 luglio 2010

Omeopatia utile su cellule cancro al seno


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Un recente studio pubblicato sull'International Journal of Oncology ha dimostrato gli effetti benefici dei farmaci omeopatici sulle cellule del cancro al seno.

Nel 1999 la US National Cancer Institute (NCI) ha valutato un protocollo di trattamento del cancro sviluppato presso la Banerji P. Omeopatic Research Foundation (PBHRF) in India. Il “protocollo Banerji” prevedeva l’utilizzo di specifiche sostanze naturali a dosi infinitesimali per il trattamento di pazienti con diversi tipi di cancro. Il NSC esaminò 10 pazienti trattati con il “protocollo Banerji”. In quattro casi di cancro al polmone e all’esofago, il National Cancer Institute confermò risposte parziali. Tutti i pazienti furono valutati con appropriati esami (compresi esami di imaging) per confermare le diagnosi e le risposte alla terapia. I pazienti avevano ricevuto solo i rimedi prescritti presso la clinica (PBHRF) e non avevano ricevuto alcun trattamento aggiuntivo di medicina convenzionale, come la chirurgia, la radioterapia o la chemioterapia. Ma dopo una rigorosa valutazione, l'NCI concluse che non vi erano prove sufficienti di efficacia per giustificare ulteriori ricerche sul protocollo Banerji.

Considerando il crescente interesse per i rimedi del protocollo Banerji tra i pazienti ricoverati presso il MD Anderson Cancer Center dell'Università del Texas, molti dei quali sono affetti da cancro avanzato della mammella, un team di ricercatori ha deciso di valutare l'effetto in vitro di tali rimedi.

Il risultato di questo studio è stato da poco pubblicato sulla rivista “International Journal of Oncology”.

Lo studio ha dimostrato che quattro rimedi omeopatici hanno esercitato effetti citotossici preferenziali nei confronti di due linee di cellule di cancro del seno (MCF-7 e MDA-MB-231), causando ritardo e arresto del ciclo cellulare e apoptosi. Questi effetti sono stati accompagnati dal relativo cambiamento nell'espressione delle proteine regolatrici del ciclo cellulare.

Gli esperimenti sono stati condotti in triplice copia e ripetuti almeno due volte per ogni rimedio omeopatico impiegato. I ricercatori hanno osservato che i rimedi omeopatici sembrano avere attività simile alle attività del paclitaxel (Taxol), il farmaco più comunemente utilizzato in chemioterapia per il cancro al seno, senza esercitare effetti tossici sulle cellule normali.

I risultati dello studio quindi non fanno che dimostrare l'attività biologica delle sostanze omeopatiche prese in esame nello studio alle dosi infinitesimali impiegate.

Interessato ad impiegare l’Omeopatia? Puoi contattare il Dr. Emiliano Giumetti, medico Esperto in Omeopatia e Agopuntura. Riceve a Macerata (MC) e Stella di Monsampolo (AP). Per informazioni: studiogiumetti@yahoo.it Per appuntamento: 347.3790936

Referenze:
Banerji P, Campbell DR (2008): Cancer patients treated with the Banerji protocols utilising homoeopathic medicine: A Best Case Series Program of the National Cancer Institute USA. Oncology Reports, 20: 69-74.

Frenkel M et al. (2010): Cytotoxic effects of ultra-diluted remedies on breast cancer cells, International Journal of Oncology, 36: 395-403.

venerdì 9 luglio 2010

Prevenire e curare i tumori con l'omeopatia


Titolo articolo: "Inhibition of chemically induced carcinogenesis by drugs used in homeopathic medicine" *

Si ritiene che l’omeopatia possa dare un valido contributo alla terapia del cancro. Tuttavia, ci sono pochi studi clinici condotti in tal senso per dimostrare l’efficacia dell’omeopatia.
Gli autori della ricerca presa in esame hanno voluto studiare l’azione protettiva di alcune sostanze omeopatiche su due tipi di tumore sperimentalmente indotti su ratti: il cancro del fegato provocato dalla sostanza chimica N'-nitrosodiethylamine (NDEA, un nitrosoderivato contaminante di ambienti) e il sarcoma provocato dal 3-metilcolantrene (un idrocarburo aromatico policiclico prodotto dalla combustione delle sigarette).

I rimedi omeopatici utilizzati sono stati:
Ruta, Hydrastis, Lycopodium e Thuja, tutte sostanze notoriamente impiegate in omeopatia per curare il cancro.

La somministrazione di NDEA (N'-nitrosodiethylamine) nei ratti ha portato allo sviluppo di tumore nel fegato con l’aumento nel siero e nel fegato di marker enzimatici quali: gamma-glutamil transpeptidasi, glutammato piruvato transaminasi, glutammato ossalacetato transaminasi e della fosfatasi alcalina.

La somministrazione concomitante di farmaci omeopatici ha avuto l’effetto di ritardare la crescita tumorale e ha ridotto significativamente l'attività dei markers enzimatici, come rivelato dalle valutazioni morfologiche, biochimiche e istopatologiche.

Dei quattro farmaci studiati, Ruta 200CH ha mostrato un'inibizione massima sullo sviluppo del tumore del fegato.

Mentre Ruta 200CH e Phosphorus MK insieme sono stati in grado di ridurre l'incidenza di sarcomi indotti da 3-metilcolantrene e di aumentare anche la durata della vita dei ratti.

Questi studi quindi dimostrano che i farmaci omeopatici a dosi infinitesimali sono in grado di diminuire i tumori indotti dalla somministrazione di sostanze cancerogene anche se al momento non se ne conoscono i meccanismi di azione.

* Articolo tratto da: Asian Pac J Cancer Prev, 2007, 8 (1), 98-102 - Autori: Kumar KH, Sunila ES, Kuttan G, Preethi KC, Venugopal CN, Kuttan R.

Interessato ad impiegare l’Omeopatia? Puoi contattare il Dr. Emiliano Giumetti, medico Esperto in Omeopatia e Agopuntura. Riceve a Macerata (MC), San Benedetto del Tronto (AP) e Stella di Monsampolo (AP). Per informazioni: studiogiumetti@yahoo.it Per appuntamento: 347.3790936